Libri che ho letto nel 2021

In realtà tra il 2020 e il 2021 ho letto poco e male. Mentre altri durante il lock down sembrano aver trovato il flow per leggere, cucinare trovare la mindfulness – almeno a vedere sui social – io, invece, non sono riuscita a concentrarmi praticamente su niente. L’anno è stata forse più un’occasione per riorganizzare la libreria, rimapparla mentalmente/visivamente e iniziare a catalogarla in maniera sistematica.

Di seguito letture assortite (qualcuna del 2020) e, se l’ho già scritta, la scheda o i marginalia.

A scanso di equivoci e visto il recente scambio su LinkedIn: leggere e catalogare non vuol dire necessariamente essere d’accordo con quanto scritto, con gli autori, con le loro posizioni. Anzi, a volte le letture onnivore e agnostiche servono per uscire dalle proprie bolle e vedere certi temi da altri punti di vista, magari mettendo in discussione i propri.

Cominciamo.

Montorio, A. (2021). Promemoria. Come creare l’archivio dei propri ricordi. add editore

Promemoria, Andrea Montorio

Ferraris (2021). Documanità. Filosofia del mondo nuovo. Laterza

Volume bellissimo, non fosse che per la struttura e le molteplici possibilità di lettura, verticali (per temi), orizzontali (per tipologia di contributo) o a “scacchiera” a seconda dei propri interessi. Il testo riprende il tema del “documento” affrontato in Documentalità. Perché è necessario lasciar tracce nel 2009, alla luce delle trasformazione contemporanee in cui è l’umanità stessa ad essere trasformata dalla produzione di dati e informazioni.

Andreula, N. (2020).#Phygital. Il nuovo marketing tra il fisico e il digitale. Hoepli

Un punto di vista non accademico sulla trasformazione phygital – la convergenza tra mondo fisico e digitale – e le potenziali applicazioni nel mondo del marketing, della comunicazione e dell’esperienza di marca.

Lupton E., Kafei F., Tobias J. et Al. (2021). Extra bold. Princeton Architectural Press

Extra bold a feminist inclusive anti-racist nonbinary filed guide for graphic designers, Ellen Lupton et Al.

Han, BC (2021). La scomparsa dei riti. nottempo

Continua a non piacermi il ritmo della scrittura di questo filoso, ma trovo sempre molti spunti nelle sue riflessioni critiche alla società contemporanea. Qui, la scomparsa dei riti, viene letta in funzione del consumo capitalistico e nella collettivizzazione e sovraesposizione delle esperienze individuali nella dimensione pubblicae e trasparente del digitale, sociale o algoritmico che sia.

Spencer, D. (2019). Presenting design. A Book Apart

Libro pratico, in bilico tra manuale e how to, in cui D. – già autrice di Card sorting e A practical guide to Information Design – fornisce indicazioni su come organizzare le diverse tipologie di presentazioni di un progetto. Dalle milestone agli stati di avanzamento intermedi per rendere le riunioni – sia per i decisori, sia per i designer – un momento di effettivo scambio costruttivo, critico, partecipato e di crescita del lavoro. L’ho utilizzato soprattutto con l3 student3 per far comprendere la differenza tra descrivere un progetto e presentarlo criticamente, facendone emergere gli aspetti concettuali, di originalità e, anche, i limiti.

Sharp, H.; Rogers, Y. & Preece J. (2021). Interaction design. Apogeo

Un testo che affronta il concetto di interazione uomo-macchina – forse dovremmo trovare una nuova etichetta per questo ambito – da molti punti di vista senza appiattirla sul solo concetto di esperienza utente o far prevalere gli aspetti puramente tecnico-tecnologici.

Guerra, M. e Ottolini, L. (2019). In strada. Corraini

In strada, Monica Guerra e Lola Ottolini

Ciancia, M. (2018). Trans,media Design Framework. Franco Angeli

Il volume costruisce una cornice storica, teorica e definitoria all’interno della quale colloca il concetto di transmedialità, le sue possibili declinazioni nell’ambito della comunicazione aziendale e quale specifico ruolo il design può svolgere in questo contesto come driver di innovazione e cambiamento.

Homes, K. (2018). Mismatch. The MIT Press

Me lo aveva consigliato un collega in un commento al post sui 5 libri sull’accessibilità e l’ho trovato molto interessante. In particolare il capito 4 dove la H. decostruisce storicamente e scientificamente il concetto di “utente medio” sui cui molti degli approcci progettuali contemporanei – o le loro approssimative applicazioni – mostrano i limiti strutturali di una visione standardizzata e abilista.

Grimaldi, P. (2020). Il design della comunicazione. Art’em

Un altro degli autori che purtroppo ci ha lasciato di recente – G. è mancato nel 2020 a causa del COVID – di cui abbiamo anche avuto occasione di parlare a dicembre all’ADI Design Museum.

Il design della comunicazione, Pino Grimaldi

Adichie, C. N. (2020). Il pericolo di un’unica storia. Einaudi

Il pericolo di un’unica storia, Chimamanda Ngozi Adichie

Viola, F. e Cassone V.I. (2017). L’arte del coinvolgimento. Hoepli

Un volume dedicato all’engagement del pubblico alla luce soprattutto dei processi di gamification della comunicazione, sia in ambiti commerciali-professionali, sia culturali.

Mandarano, N. (2019). Musei e nuovi media. Carocci

Un piccolo testo di rasseggna che, spiegando il rapporto tra musei e tecnologie digitale, crea una mappa dell’evoluzione della comunicazione dei beni culturali e dell’interazione con i diversi pubblici.

Bucchi, M. (2020). Io & Tech. Piccoli esercizi di tecnologia. Bompiani

Io & Tech. Piccoli esercizi di tecnologia, Massimiano Bucchi [6/20]

Calasso, R. (2020). Come ordinare una biblioteca. Adelphi

Il volume è composto da tre saggi – dai riferimenti molto dotti 🙂 – che hanno in comune il concetto di biblioteca/libreria sia inteso come paesagggio mentale e spaziale che procede per associazioni e continuità di senso, sia di un luogo commerciale in cui l’ordine diventa strategia di coinvolgimento per i visitatori.

Mattern, S. (2021). The city is not a computer. Princeton University Press

Tre saggi editati e riorganizzati in un volume per analizzare in maniera critica la dashbordizzazione dei dati urbani e territoriali e la loro funzione nelle scelte politiche e strategiche nonché l’impatto sociale che producono.

Rispodn, C. & Quattlebaum, P. (2018). Orchestrating experiences. Rosenfeld Media

Un libro pratico e orientato al mercato professionale, come molti di quelli di Rosenfeld Media, che affronta il problema della complessità del progetto nella gestione dei diversi canali e modalità comunicative di prodotti, servizi e sistemi ibridi.

Zannoni, M. (2018). Progetto e Interazione. Quodlibet

Progetto e Interazione. Il design degli ecosistemi interattivi, Michele Zannoni

Soncini, G. (2021). L’era della suscettibilità.

Uno dei migliori “saggi” sulla contemporaneità, i social media, boomer e nativi digitali e la galleria grottesca di personaggi che siamo diventati o che siamo sempre stati, ma non vorrei mai che se la prendesse! 😉

Floridi, L. (2017). La quarta ricoluzione. Raffaello Cortina

Il testo per capire l’infosfera, le condizioni mutate del nostro essere onlife come dimensione umana e digitale dell’esperienza e le conseguenze che questa trasformazione comporta.

Floridi. L. (2020). Pensare l’Infosfera. Raffaello Cortina

Uno dei testi più recenti – nel frattempo ne ha pubblicati almeno altri due – di F. che (ci) spiega il ruolo della filosofia, la struttura delle sue domande e della sua necessità come forma intrinseca del pensiero e della pratica umane nel capire e disegnare il mondo, le realzione nell’infosfera contemporanea.

Bucchetti, V. (2021). Cattive Immagini. Franco Angeli

Cattive immagini, Valeria Bucchetti

Mantellini, M. (2020). Dieci splendidi oggetti morti. Einaudi

Ideale prosecuzione di Bassa risoluzione, il libro passa in rassegna una serie di oggetti arrivati fino a noi dai secoli precedenti che progressivamente soccombono nell’impatto con la contemporaneità. Eppure alcuni, dati per morti, sembrano aver trovato nuove forme di esistenza.

Gavatorta, F. e Milanesi, R. (2019). Transmedia experience. Dallo storytelling alla narrazione totale. Franco Angeli

Libro/manuele che spiega la differenza tra cross e transmedia e propone come abbracciare questo tipo di approccio nel campo della comunicazione pubblicitaria, aziendale edi impresa con una serie di casi studio descritti e commentati in maniera molto approfondita. Molto interessante anche lo speech di Milanesi a Rinascimento Digitale con una dimostrazione live di una esperienza transmediale.

Maetri, A. Polsinelli, P. e Sassoon, J. (2018). Giochi da prendere sul serio. Gamification, storytelling e game design per progetti innovativi. Franco Angeli

Altro testo sulla gamification e sul suo ruolo nella comunicazione che travalica gli ambiti tradizionali del mondo dei video giochi per diventare un approccio anche in ambito aziendale.

Woolf, V. (2013). Una stanza per sé. Feltrinelli

Ho scansato in tutti i modi possibili la Woolf per una di quelle inspiegabili e personalissime idiosincresie verso certi personaggi, ma questa estate ho capitolato 😉 Un testo ricchissimo di rimandi, percorsi e ragionamenti che – anche se in forma scritta – dà il sapore della lezione e del gusto per l’argomentazione tipico del dibattere come genere accademico che nel 1928 ne ispirò la scrittura.

Migliore, I. (2021). Sketches, maps, sceneries. Electa

Lanciato in occasione del Salone del Mobile/International Design Week presso il negozio Muij di BAires a Milano, il libro è un’occasione di racconto concettuale e visivo del lavoro e dei progetti di Ico Migliore – dello Studio Migliore+Servetto – tracciato sui quadernetti bianchi del no-brand giapponese.

 

Sostieni il Progetto Amnesia:
aiutami a far crescere la biblioteca
regalami un libro!