Le presentazioni sono diventate sempre più un tema centrale, anche per l’Ux Book Club di Milano: ieri ne abbiamo parlato con Maurizio La Cava (@maurizio_lacava) autore di Lean presentation design pubblicato nel 2016 da Franco Angeli.
PRESENTAZIONI: IL POTERE DI CAMBIARE IL MONDO
Le presentazioni stanno diventando, sempre più, uno strumento per comunicare, convincere e promuovere le proprie idee.
Maurizio La Cava, riprendendo il pensiero di Nancy Duarte – considerata una dei guru nel mondo del public speaking inteso come forma persuasiva e di cambimento – parla delle presentazioni come mezzi di trasporto, vettori che, veicolando le nostre idee, hanno il potere di cambiare il mondo.
Esse, infatti, ci aiutano a convincere il nostro pubblico per generare un cambiamento, per superare la sua resistenza portandolo da un punto iniziale A ad un punto finale B “dalla nostra parte”.
Uno dei TED Talk in cui Nancy Duarte analizza la struttura narrativa di due oratori del calibro di Martin L. King e Steve Jobs!
QUANDO IL PIÙ È MENO
Durante una conferenza, una lezione o un intervento, le persone preferiscono ascoltare, non dover leggere, mentre l’oratore parla. Perciò è importante che le slide siano solo un supporto e non self-standing, ci ricorda David S. Rose, specialista in pitch ai venture capitalist. Dall’altro non devono contenere così tanto testo – nella maggior pare dei casi illeggibile specialmente a distanza – da essere un elemento di distrazione, anziché un supporto per il dialogo.
Garr Reynolds autore di Presentazion Zen – pubblicato nel 2007 e ora alla terza edizione – e animatore dell’omonimo blog, ha fatto dell’approccio minimal una filosofia professionale.
LEAN, DESIGN E BEST PRACTICE
Ovviamente, prima di progettare le slide, è importante pensare al messaggio che si vuole comunicare, al punto che si vuole raggiungere e dove si vuole portare il pubblico.
Per farlo si possono usare alcune linee guida che aumentano l’efficacia della presentazione, soprattutto in termini di incisività del messaggio e sua memorabilità:
- essere visuali: mixare, cioè, testo e immagini. Studi dimostrano che, se il messaggio è stato veicolato (anche) tramite immagini, a 3 giorni dalla presentazione, le persone ricordano il 65% in più rispetto al solo testo.
- Guardare nella stessa direzione: far sì che le immagini siano orienatate nella direzione in cui si vuole condurre lo sguardo del nostro utente [vedi il concetto di looking room in fotografia e i principi della teoria della Gestalt].
- Usare la regola dei terzi: ovvero suddividere lo spazio verticale e orizzontale della slide in 3 parti uguali. I punti di intersezione – i power point – rappresentano i punti di ancoraggio privilegiato dello sguardo dello spettatore, dove collocare e allineare testi e immagini. [mutuata anch’essa dalla fotografia e, no, non corrisponde alla sezione aurea! 🙂 ]
Se vi interessa qualche dritta in più su come organizzare e progettare, cognitivamente e visivamente, una presentazione potete buttare un occhio al mio libro: Organizzare presentazioni efficaci, pubblicato con Massimo Greco dalla Hoepli nel 2008 😉
Per approfondire:
- Il video della serata Lean presentation design con Maurizio La Cava lo trovate sulla pagina Facebook dell’UX Book Club Milano
- La Cava, M. (2016). Lean presentation design: Creare la presentazione perfetta in un batter d’occhio. Milano: Franco Angeli