Come annota lo stesso Umberto Eco nel testo introduttivo del 1968, il volume raccoglie una serie di saggi scritti tra il 1955 e il 1963 che costituiscono parte della ricerca e dei commentari del volume Opera aperta pubblicato nel 1962.

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Alcuni sono più direttamente connessi agli studi e al background culturale dell’Eco storico e medievalista (Prima parte Studi storici e teorici costituita da 8 saggi) altri sono invece più orientati ad un dibattito teorico tra estetica contemporanea e arte (i 9 saggi della seconda parte: Il concetto di forma nelle poetiche contemporanee). Complessivamente scandiscono l’evoluzione della ricerca dell’autore in tre fasi testimoniate non solo dai saggi qui raccolti,  ma da altrettanti volumi prodotti sui diversi temi:

• molteplicità interpretativa, metodo e ruolo ideologico delle neo/avanguardie: Opera aperta (1962)
• estetica, media e comunicazione di massa: Apocalittici e integrati (1964)
• comunicazione e semiologia: La struttura assente (1968)

Infine, la terza parte – Problemi di metodo – del volume è costituita da due soli saggi, in cui l’ultimo in particolare

tenta infatti di vedere come gli strumenti dell’estetica speculativa possano ancora servire a «mettere in forma» le manifestazioni più estreme dell’arte sperimentale d’oggi. Così, discutendo le discussioni dell’estetica teorica e commisurandole alle istanze delle nuove poetiche, l’oggetto di questo libro più che «la definizione dell’arte» è «il problema della definizione dell’arte».

 

Titolo: La definizione dell'arte. Dall'estetica medioevale alle avanguardie, dall'opera aperta alla morte dell'arte
Autore: Eco Umberto
Casa editrice: Garzanti
Data di Pubblicazione: 1984
Formato: A stampa
Pagine: 305
Lingua: Italiano
Collana: Strumenti di Studio