Qui è dove vi propongo una selezione (al momento limitata e casuale, ma non troppo) di libri di infografica e data visualization rispolverati dallo scaffale di casa1, mentre preparo l’articolo della 2CO 2 Conference.
Come sottolineavo – prima di attirare strali e polemiche, piuttosto suggeritemi integrazioni 😉 – vi propongo una lista di soli cinque libri di infografica e data visualization. È una selezione abbastanza casuale e limitata che penso di integrare e rielaborare prossimamente. Tuttavia, lavorando all’articolo del mio intervento presentato alla conferenza internazionale 2 COmmunicating COmplexity dell’anno scorso, ho ripreso in mano alcuni testi che trattano dell’uso del linguaggio visivo nella presentazione di dati o concetti complessi, soprattutto dal punto di vista teorico o metodologico.
Non mi dilungo sul dibattito di definizioni tra infografica e data visualization – cercherò di approfondire in un prossimo post – ma, piuttosto, seguo le tracce di una evoluzione di queste tematiche e alcuni aspetti di interdisciplinarietà.
1. Bertin , J. (1967). Sémiologie graphique. Les diagrammes, les réseaux, les cartes. Paris: La Haye, Mouton, Gauthier-Villars
In principio, fu la semiologia grafica, così come viene chiamata da Bertin già a fine anni ’60 e poi ripresa, una decina d’anni dopo nel testo Bertin , J. & S. Bonin (1977). La graphique et le traitement graphique de l’information. Paris: Flammarion. Nel 2010 è uscita la versione inglese tradotta da William J. Berg: Semiology of Graphics. Diagrams Networks Maps. Redlands: Esri Press.
Di fatto, Bertin, come molti dei primi autori e progettisti che si sono interessati alle questioni della informatin visualization, era un cartografo, nonché professore della Sorbona. Il suo lavoro e questo libro sono ancora oggi considerati uno dei più importanti contributi alla fondazione teorica della disciplina. Il libro, infatti, è suddiviso in due parti. La prima, teorica, dedicata alla semiologia grafica dei sistemi di segni che comprende tematiche come l’analisi dell’informazione, da un lato e le proprietà e le regole dei sistemi grafici, dall’altro. Nella seconda, invece, viene proposta l’applicazione, l’utilizzo in termini progettuali di questi sistemi: diagrammi, reti e mappe.
2. Tufte, e. R. (2006). Beautiful Evidence. Birmingham: Graphics Pr
E subito dopo venne la visualizzazione di informazioni. L’opera di Tufte è vasta, articolata e molto conosciuta, per cui vi propongo uno degli ultimi libri. I classici, sono sicuramente noti a chiunque si occupi di questi argomenti, tuttavia, ricordarli, non fa mai male: Tufte E. R. (1990). Envisioning information. Cheshire, CT: Graphic Press e Tufte E. R. (1997). Visual Explanations: Images and Quantities, Evidence and Narrative. Birmingham: Graphics Pr.
Se Bertin, approccia il tema dal punto di vista semiotico sulla scia degli studi di semiologia, in generale e di quella visivo-figurale, nello specifico, Tufte, viveversa, rappresenta il punto di vista dello statistico. Anche in questo caso, comunque, i confini diciplinari sono travalicati in una prospettiva che chiamerei gestaltica alla questione dell’information design.
Come molti designer – che per darsi una certa aria fanno facce disgustate al solo sentire nominare Comic Sans e Power Point 😉 – ho amato il pamphlet The cognitive style of Power Point.
3. Cairo, A. (2012). The Functional Art: An introduction to information graphics and visualization. San Francisco: New Riders
Alberto Cairo (@albertocairo), come altre personalità di spicco del settore, viene dal mondo del giornalismo e propone un approccio e una visione fortemente legati al tema dell’indagine e della narrazione, nonché dell’accesibilità e comparabilità dei dati.
Al libro ha fatto seguito un secondo contributo: The Truthful Art: Data, Charts, and Maps for Communication uscito nel 2016, che, come sottolinea il titolo, si focalizza maggiormente sugli aspetti etici e scientifici dell’infografica. Non ricordo chi diceva2 – cito moooolto a spanne – “se maltratti abbastanza i dati, diranno ciò che vuoi.”
4. Kirk, A. (2016). Data Visualization. A handbook for data driven design. Thousand Oaks CA: Sage Publications Ltd
Più legato al mondo professionale è Kirk, uno specialista del settore e autore blog: www.visualisingdata.com dal 2010. Il volume si focalizza maggiormente sul processo progettuale che va dalla scelta e selezione dei dati – e dal pensiero ad essa sotteso – fino agli aspetti di design e visualizzazione, come il linguaggio cromatico etc.
5. Posavec, S. & Lupi. G. (2016). Dear Data. London: Particular Books.
Infine, il contributo che raccoglie l‘esperienza collaborativa di due autrici e designer Giorgia Lupi (@giorgialupi) e Stefanie Posavec (@stefpos) che hanno costruito progressivamente, a quattro mani e per un anno un dialogo personale, visivo e poetico sui propri dati, mandandosi ogni settimana una cartolina, tra le due sponde dell’Atlantico
Ovviamente, anche se non ne menziono i libri, non si possono dimenticare personalità come Paolo Ciuccarelli (@pciuccarelli) di Density Design o Jamie Serra (@ja_serra), anch’essi presenti alla conferenza o @moebio aka Santiago Ortiz conosciuto all’edizione del 2013.
E grazie al suggerimento via FB: https://informationisbeautiful.net/books/
Per allargare, senza aggiungere (breve scarto con immediato rientro), l’edizione di “Semiologie Graphique” progettata (graficamente) da Jurriaan Schrofer (non è specificato se la progettazione abbia riguardato l’intero volume o solo la copertina) e pubblicata da Mouton & Co. nel 1973 (fonte: http://resolver.kb.nl/resolve?urn=urn:gvn:NAGO01:JS00972)
aggiungerei quello del times, “guide to information graphics“ è un buon prontuario. Poi aprirei una discussione afferente il tema dell’information design o similari… ho visto e sentito cose che voi umani 😀
Integro in un prossimo post più esteso, grazie!
Ma… sei pronto a scatenare l’inferno?! 😀