Design is Storytelling, Ellen Lupton

Ellen Lupton: Design is storytelling [Biblioteca Amnesia]

Design is Storytelling è stato pubblicato nel 2017 da Cooper Hewitt, Smithsonian Design Museum di cui Ellen Lupton (@ellenLupton) è senior curator per il design contemporaneo da qualche anno.


Così arriva il momento – dopo un fisiologico tempo di lettura 😉 –  di recensire uno dei primi libri donati al progetto della Biblioteca Amnesia (da Antonella) che arricchisce la collezione di testi della Lupton, grià presenti, tra cui: Graphic Design Thinking, Graphic Design: the New Basic, Griglie Gabbie e lay-out.

Come altri volumi della stessa autrice, il testo è organizzato in tre macro parti: azione, emozione, sensazione, che, in questo caso vengono chiamati atti. Il filo conduttore, infatti, è giocato sulla metafora di uno spettacolo teatrale: dal sipario che deve ancora alzarsi sulla scena, nell’overture, al riaccendersi delle luci in sala, quando tutto è finito.

Atti e strumenti

A ciascuno degli atti corrispone, nella struttura comune, un testo lungo introduttivo, ricco di immagini e illustrazioni, diversi tool – metodi e strumenti – specifici della fase progettuale. All’azione, per esempio, appartiene l’arco narrativo, qui propsto nella versione del 1863 dello scrittore tedesco Gustav Freytag organizzato in cinque fasi – esposizione, azione crescente, climax, azione calante e conclusione – disposte secondo una piramide. Un secondo approccio è il viaggio dell’eroe, alla base del concetto stesso di storytelling organizzato su di una struttura circolare che intreccia il mondo ordinario con quello straordinario, come avviene sia in narrazioni epiche come l’Odissea, sia in epopee recenti come la saga di Star Wars.

Altri strumenti sono più tipici della ricerca, del fare e del comunicare progettuale, come nel caso dello storyboard, sequenza visiva, ma anche simulazione filmica, del racconto o lo scenario planning.

L’accento sulla struttura narrativa torna nell regola dei tre che è al contempo architetturale e linguistica:

Three is a magic number […] A single tasks has three easy steps: beginning, middle, end.  Writers and comedians use the rule of three to create lists whose last item is unexpected, as in ‘Life, liberty and the pursuit of happiness’ or ‘Sex, drug and rock’n roll’. In each of these phrases , the last element breaks the pattern and set in motionby the first two. (p. 40)

Tu chiamale se vuoi, emozioni

Il secondo atto è focalizzato sul concetto di emozione e sul come questa deva essere suscitata dal racconto come qualcosa di vivo e coinvolgente.

Che si tratti dell’acquisto di un paio di scarpe o delle sensazioni provate in una sala d’aspetto di un ospedale, progettare per/le emozioni 1 vuol dire anticipare l’esperienza che le persone faranno, a priori e plasmare il ricordo che si formerà, a posteriori.

Gli strumenti, allora, diventano più complessi e, a loro volta, narrativi come l’emotional journey, la co-creation  e le persona(s). In questo ambito diventao strumenti anche elementi del linguaggio visivo come le emoji o i colori, in grado di catturare ed esprimere sentimenti, stati d’animo e mood.

Percepisco, quindi faccio

Il processo dinamico della percezione è la chiave di lettura che ci permette di comprendere e interagire con il mondo e di decidere cosa fare nello spazio e nel tempo.

Designers use psychologycal cues to create elements and interfaces that stay in the background, coming forward only when deckoned. Designers also take the aye and body to new places. Much of what we find memorabel in a poster, pattern or page layout involves games of omission, ambiguity, and visual tension. Playful gaps and glitches activate our powers of perception, making us aware of what it means to see. (p. 117)

Questo è l’ambito in cui si dispiega la nostra capacità di guardare e di vedere, dei principi della Gestalt, dell’affordance e della (multi)sensorialità.

Sipario!

Infine, se si vuole progettare una buona narrazione, qualunque sia la modalità comunicativa scelta, migliorare la propria capacità di scrittura diventa un requisito essenziale a cui la Lupton dedica una sorta di appendice ragionata e una check list.


  1. ci sarà modo di approfondire il tema parlando di Emotional design di Donald Norman, per altro citato a pagina 62
Design is storytelling Book Cover Design is storytelling
Ellen Lupton
Saggio
Cooper Hewitt, Smithsonian Design Museum
2019
A stampa
160
Inglese
978-1-942303-19-0

Indice:

Overture

  • Foreword
  • Anknoledgement
  • Inciting incidents

Act 1 | Action

  • Narrative arc
  • Hero's journey
  • Storyboard
  • Rule of threes
  • Scenario planning
  • Design fiction

Act 2 | Emotion

  • Experience economy
  • Emotional journey
  • Co-creation
  • Persona
  • Emoji
  • Color and emotion

Act 3 | Sensation

  • The Gaze
  • Gestalt principles
  • Affordance
  • Behavioral econonomics
  • Multisensory design

Aftermath

  • Clinic | improve your writing
  • Classroom | Project generator
  • Takeaway | Storytelling checklist
  • Index

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