Serata dedicata alla realtà virtuale ed al suo uso in ambito social… a Meet the Media Guru: ospiti Tim Jones (@Artscape) e Gabo Arora (@gaboarora).
ARTSCAPE: L’ARTE COME FATTORE DI TRASFORMAZIONE SOCIALE
Tim Jones introduce il tema della serata ponendo l’accento soprattutto sulla dimensione dell’arte come strumento di trasformazione in termini generativi.
Il progetto Artscape realizzato a Toronto basa su questo concetto la sua duplice azione di cambiamento. Partendo dalla dimensione fisica, urbana, degli edifici l’intervento crea spazio per la creatività. Questa, a sua volta, produce impatto e e provoca cambiamento all’interno della comunità sia dal punto di vista sociale che culturale.
Il progetto trova realizzazione concreta nel Daniel Spectrum un hub culturale situato in Regent Park, uno spazio fisico e concettuale per l’incontro, la partecipazione, l’arte e la creatività, un modo per dare voce alle persone.
Art as urban acupuncture.
—Tim Jones
(BREVE) STORIA DELLA RAPPRESENTAZIONE DEL DOLORE DEGLI ALTRI
Alla base della ricerca e dei progetti che Gabo Arora ha realizzato con la realtà virtuale, c’è una domanda molto distante dalla tecnoogia: come rappresentiamo il dolore e la sofferenza?
Se facciamo vedere l’orrore e la brutalità della guerra smetteremo di farla? sembra di no. Al contrario, diventiamo insensibili e assuefatti alla sofferenza e alla sua rappresentazione. La relazione con la violenza sembra quasi divenire voyeuristica. Nel momento in cui identifichiamo nell’altro il nemico diventa addirittura uno spettacolo piacevole.
It is passivity that dulls feeling.
—Susan Sontag
MEDIA, TECNOLOGIA E STORY-TELLING
Ogni guerra sembra essere stata narrata attraverso uno specifico media: la fotografia per la Prima Guerra Mondiale; la televisione, nel caso del Vietnam; la Siria grazie a Youtube e Black Lives Matter direttamente su Facebook Live.
Forse, la prossima, utilizzerà la realtà virtuale.
Tuttavia, le immagini shockanti, sembrano paralizzare la nostra immaginazione e con essa, la nostra capacità di immedesimarci negli altri, di provare empatia. Rimettere le persone al centro, raccontare le loro storie, inserirle nel loro contesto: questo permette di comprendere e di farsi coinvolgere.
PER UNA NUOVA GRAMMATICA DELLA REALTÀ VIRTUALE
La tecnologia della realtà virtuale, immersiva e multisensoriale, impone la creazione di una nuova grammatica e di un nuovo vocabolario.
L’esperienza dell’embodiment permette un coinvolgimento fisico ed emotivo profondo in cui l’impressione della presenza genera la necessità di interagire, di creare una relazione. Il sentirsi guardati permette di riconoscersi e di entrare in una dimensione esperienziale dialogica.
È lo sguardo di Sidra, la ragazzina dodicenne che ci conduce nel campo profughi siriano (Zaatari Refugee Camp), la sua narrazione che ci portano all’interno del contesto, ci permette di toccarlo, di viverlo e, infine, di provare empatia.
Clouds over Sidra, video in realtà virtuale realizzato nel 2015 per l’ONU da un’idea di Gabo Arora e Chris Milk
COSA MI PORTO A CASA
- è più importante creare le condizioni e lo spazio per la partecipazione, che non progettarli
- l’arte, connotata dalla mancanza di scopo, ha una grande capacità di trasformazione
- modificando lo spazio si generano cambiamenti sociali e culturali
- di realtà virtuale si parla almeno dal 1962, ma, forse, il suo uso è rimasto limitato perché ci si è sempre focalizzati sulla tecnologia anziché sull’esperienza e sulla narrazione
- Oculus Rift, Hololens, Cardboard: il fulcro della sperimentazione deve essere il linguaggio e il messaggio, non lo strumento
- lo sguardo non deve essere quello del regista, ma il vedersi e il riconoscersi delle persone che esplorano un mondo, per quanto virtuale
- le nuove tecnologie hanno bisogno di nuovi linguaggi, come è accaduto con gli altri new media, anche la realtà virtuale deve trovare un vocabolario proprio e originale
Per approfondire:
- Tim Jones (@Artscape): imprenditore culturale, CEO di Artscape, no-profit canadese specializzata in rigenerazione urbana.
- Gabo Arora (@gaboarora): regista e direttore creativo delle Nazioni Unite che, con il film Clouds over Sidra, ha usato la realtà virtuale per attivare cambiamento in ambito sociale.
- La pagina Facebook dedicata all’evento
- La pagina su Meet the Media Guru