Donne, comunicazione, tecnologie è l’intervento che ho presentato al convegno Angelica e Bradamante le Donne del Design organizzato dal AIS Design alla Triennale di Milano su ruolo che le donne hanno avuto storicamente e le sfide della contemporaneità nel mondo del digital design e delle nuove tecnologie informatiche
DONNE DEL DIGITAL DESIGN
L’intervento Donne, comunicazione, tecnologie fa parte del progetto di ricerca DdDD Donne del Digital Design di cui ho iniziato a occuparmi stimolata e sollecitata dall’incontro A/B/D Angelica e Bradamante:le Donne del Design fra storia, ricerca e professione promosso da A/I/S/Design con AIAP/AWDA, DcomeDesign, Design della Comunicazione per le Culture di Genere il 30 novembre 2015 presso la Fondazione Isec a Sesto San Giovanni.
Le rivoluzioni degli anni ’80 del desktop publishing e di internet negli anni ’90 hanno aperto molti spazi anche ad una sempre più ampia presenza femminile nel mondo del design. Teoriche come Brenda Laurel, graphic designer come Susan Kare, artiste digitali come Amy Franceschini e digital builder come Molly E. Holzshlag hanno dato un contributo fondamentale al mondo del digital design (ne ho scritto nell’articolo: Le Pleiadi. Sette protagoniste della storia del design digitale pubblicato su AIS Design 8/2016).
WIKIDONNE E SILICON VALLEY
Tuttavia, il ruolo delle donne nei settori del design, del digitale e delle STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) non sembra ancora essere pienamente riconosciuto.
Lo dimostrano iniziative come l’edit-hakaton Art + Feminism. Avviata nel 2014 su iniziativa di WikiDonne, ha permesso la creazione e il miglioramento di 4.600 voci. L’iniziativa è cresciuta nel tempo e l’11 marzo 2016 farà tappa al BASE di Milano, a Roma e Battipaglia (SA).
O la ricerca (The) Elephant in the Valley nata dal clamore del processo che ha coinvolto Ellen Pao e altre professioniste che hanno denunciato il gender gap in Silicon Valley.
La ricerca è stata anche presentata all’SXSW nel 2016.
L’UNIONE FA LA FORZA
Nel progetto di ricerca ho cercato di ingare il fenomeno soprattutto all’interno dello scenario italiano per coglierne le carattersitiche e le peculiarità locali. Uno degli aspetti mappati all’inizio del percorso eplorativo è stato il fenomeno dell’associazionismo al femminile nel settore del design e della new economy. Il panorama nazionale ha infatti visto nascere fin dagli anni ’90 molte forme spontanee di aggregazione di professioniste che lavoravano nel settore come le Girl Geek (Dinner) fino alle Donne Digitali (promosse da EWMD) negli anni più recenti.
Parallelamente si sono nati diversi premi, riconoscimenti e inziative per dare visibilità ai progetti realizzati dalle donne o per dare accesso a competenze, finanziamenti e altre forme di empowerment e mentoring. Tra questi si possono ricordare il premio DonnaèWeb – sezione dedicata degli Italian Web Award – o l’AIAP Woman Design Award. Quest’ultimo è stato promosso dal consiglio direttivo dell’AIAP (Associazione Italiana Design della Comunciazione Visiva) per individuare, riconoscere e valorizzare le donne operanti nel settore del visual design.
UN WIKI PER LE PROFESSIONISTE DEL (DIGITAL) DESIGN ITALIANO
Un ulteriore filone della ricerca si è focalizzato sulla presenza di profili femminili su wikipedia, di speaker all’interno dei panel delle conferenze del settore digital, design e tecnologie, o tra i ruoli di vertice – come creative o senior art director o senior designer – all’interno degli organigrammi aziendali. Ciò che ne è emerso, è una complessiva sotto-rappresentazione, quando non una significativa assenza di donne in questi luoghi.
Andando invece a mappare i profili lavorativi in LinkedIn – dove cioè le persone si possono auto-rappresentare/presentare e dove si rileva una massiccia presenza di free-lance o titolari di studi – si nota, invece, una grande densità di professioniste nel settore. Incrociando i dati con gli elenchi delle associazioni – come AIAP, ADI, Architecta etc – è stat realizzata una prima riconigizione delle Donne del Digital Design in Italia.
Il lavoro di mappatura si è concretizzato in un portale in cui sono state censite le prime 100 professioniste digitali italiane da/con Simona Granito, dottoressa in Teoria e Tecnologia della Comuncazione dell’Università di Mlano-Bicocca.
Il lavoro, che ha come riferimneto anche l‘Enciclopedia delle donne vuole essere un primo passo e un punto di riferimento nel dare visibilità alle designer della comunicazione digitale.
Il problema della presenza e del riconoscimento delle donne nei settori del design e della comunicazione e del digitale, in particolare, è sicuramente complesso. La grande accessibilità abilitata da internet, la possibilità di partecipazione diretta tramite i social media e la disintermediazione dai tradizionali gate-keeper lascia, per fortuna, intravedere possibilità di cambiamento soprattutto a partire dalle generazione dei/lle nativ* digitali.